
Futuro
Prossimo
Un nuovo modello di welfare cittadino
“Futuro Prossimo” è un progetto promosso da Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus e Spazio Aperto Servizi, nato dall’esperienza del Ristorante Solidale Ruben e dalla necessità di rispondere a nuove forme di fragilità sociale ed economica che il welfare tradizionale fatica a intercettare.
Gli effetti della crisi economica e il mutamento dei bisogni sociali hanno fatto emergere una nuova domanda sociale a cui il sistema di welfare tradizionale non riesce a dare una risposta adeguata: la vulnerabilità di chi lavora ma non riesce a garantirsi un’esistenza dignitosa.Il progetto Futuro Prossimo si colloca proprio in questo scenario intervenendo in modo preventivo su situazioni familiari non ancora caratterizzate da un disagio conclamato. Seguendo la logica dell’«andare verso», adotta un approccio proattivo nell’identificazione del bisogno e propone un intervento sperimentale e integrato che favorisca PERCORSI DI RIPARTENZA.
Attraverso un’intercettazione precoce delle famiglie, un’analisi personalizzata della situazione economica, sociale e lavorativa e la programmazione di un intervento ponderato, crediamo sia possibile aiutarle a uscire dalla condizione di povertà transitoria che stanno vivendo e attivare insieme a loro i fattori protettivi per prevenire lo scivolamento verso una condizione cronica. Riteniamo che le storie di lavoro povero necessitino un intervento diverso, un progetto che ci piace definire di welfare “ponderato”. OTTIMIZZAZIONE, ECONOMICITÀ e PROSPETTIVA sono i principi alla base di un welfare orientato al futuro.
Attraverso la collaborazione con partner tecnici, economici, scientifici e le reti territoriali del mondo solidale, vogliamo fornire una risposta innovativa già nel metodo. L’innovazione sociale, infatti, ha una dimensione collettiva e nasce spesso dalla collaborazione e dalla contaminazione tra diversi attori, anche appartenenti a mondi differenti. L’obiettivo ultimo di questo progetto è dimostrare che un sistema di welfare differente è possibile.
La povertà è un fenomeno multidimensionale che coinvolge diversi aspetti della vita individuale e collettiva. Le profonde trasformazioni economiche e sociali avvenute negli ultimi decenni nella nostra comunità territoriale hanno reso il problema della povertà sempre più complesso, con sfaccettature nuove e in continua evoluzione. Oggi si parla di povertà transitoria, legata a un preciso momento storico e a condizioni sociali specifiche. Seguendo le parole di Sennett (1999), assistiamo a una vera e propria “democratizzazione del rischio”, un fenomeno che colpisce fasce sempre più ampie della popolazione. Con l’aggravarsi della crisi economica, anche categorie tradizionalmente escluse dal rischio di povertà si trovano oggi esposte a condizioni di vulnerabilità. La cosiddetta categoria dei “soggetti vulnerabili” comprende ora una vasta schiera di persone appartenenti al ceto medio, che conducono una vita basata su canoni di “normalità”, ma che da un giorno all’altro possono precipitare in una condizione di bisogno economico a causa di eventi imprevisti e destabilizzanti: perdita del lavoro, malattia invalidante, separazione, divorzio.
Il lavoro, storicamente la principale garanzia contro la povertà, oggi non è più sufficiente a proteggerne dal rischio. L’aumento del costo della vita – soprattutto per l’abitare – insieme al carico familiare e ai compiti di cura, ha fatto emergere il fenomeno dei working poor. Non si è più poveri solo per assenza di reddito, ma anche nonostante il lavoro.
Il progetto si rivolge a nuclei familiari che si trovano in una condizione di povertà relativa o transitoria, posizionati nella “zona grigia” tra vulnerabilità economica e rischio di esclusione sociale. Si tratta di famiglie che, pur non beneficiando di misure di sostegno al reddito, manifestano fragilità economiche e sociali che, se non affrontaste tempestivamente, potrebbero sfociare in una condizione di povertà cronica. L’obiettivo è intercettare nuclei con “woorking poor” e con una bassa intensità lavorativa, offrendo interventi mirati che ne favoriscano l’inclusione sociale e occupazionale. Particolare attenzione è rivolta a famiglie che, pur vivendo situazioni difficili, mostrano un potenziale di impiegabilità e capacità di resilienza, elementi su cui costruire percorsi di miglioramento e autonomia.
evoca un doppio significato:

In sintesi, si tratta di un sistema di supporto innovativo, capace di anticipare i bisogni, costruire percorsi di accompagnamento su misura e contrastare la povertà prima che diventi conclamata, contribuendo a una maggiore equità e coesione sociale.